28/9- FONDO: Gabriella Paruzzi collaborerà con il Lussari

28-9-2006 «Lo ammetto: in questo periodo un po’ di magone c’è».
Dopo una vita nella quale l’unico pensiero, o quasi, è stato lo sci, Gabriella Paruzzi ha vissuto un’estate diversa, non da atleta ma da brava collaboratrice del marito "Fredi" nelle due attività alberghiere di Camporosso e del Lussari. Poi, però, è arrivato settembre e il pensiero è più volte andato a chi stava lavorando sul ghiacciaio.
«In questi mesi ho lavorato molto, perciò il tempo per distrarsi non c’è stato. Ora, però, con l’avvicinarsi dell’autunno e della nuova stagione, la nostalgia è presente. Oltretutto in questo periodo, sapendo che gli azzurri sono a Ramsau, ogni volta che mi sveglio, apro la finestra e vedo che c’è una splendida giornata, penso a quanto sarebbe bello essere lì con loro».
– Il tuo, però, non è un vero e proprio ritiro.
«Già. Per restare ancora in forza al Corpo Forestale dello Stato, al quale sono legatissima, ho scelto di gareggiare in alcune prove a me molto care quali Vasaloppet, Marcialonga e Engadina Ski Marathon, facenti parte della Coppa del Mondo lunghe distanze. Ma saranno esperienze a se stanti, non si pensi che voglia tornare indietro sulla mia decisione».
– Ti sei allenata in questi mesi?
«Sì, ma soprattutto per una questione fisica. Del resto per chi ha fatto l’atleta per tanti anni, non è facile mollare tutto all’improvviso. Perciò, quando aveva qualche momento libero, le mie corsette le ho sempre fatte. Gli skiroll? Per carità! Li ho odiati quando era atleta, figuriamoci adesso».
– E’ vero che collaborerai con lo Sci Cai Monte Lussari?
«Sì e lo farò molto volentieri. Purtroppo quando stai lontano tanto tempo da casa, non conosci bene la realtà del tuo paese. Ho saputo che la società nella quale sono cresciuta e dove ho ricevuto le basi per diventare un’atleta di alto livello, non aveva bambini che praticassero il fondo. Perciò quando i dirigenti lussarini mi hanno proposto l’idea, ho accettato subito, perché è giusto dare la possibilità ai ragazzini di provare la disciplina. Io non sono né allenatrice né maestra di sci, ma collaborerò con Antonella Bidinot. La speranza è di riuscire a trasmettere la mia esperienza nel migliore dei modi».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino