11/12- BIATHLON: squadra regionale garanzia di medaglie

11-12-2008 Da molte stagioni il biathlon è garanzia di medaglie tricolori per lo sci regionale. Merito di un lavoro svolto con grande passione sostanzialmente da tre sole società, Monte Coglians, Aldo Moro e Camosci, e dai tanti volontari che curano il centro di sci nordico di Piani di Luzza, unica struttura riservata al fondo+tiro in Friuli e Veneto. A Forni Avoltri il 30 dicembre ci saranno i Campionati Regionali e più in là verranno assegnati i titoli italiani Allievi, Ragazzi, Aspiranti, Giovani e Juniores. Prevista anche, a fine gennaio, una gara promozionale con fucile ad aria compressa, quindi per i biathleti alle prime armi.
«Già, per noi Piani di Luzza è fondamentale – dice Marco Flora, coordinatore regionale della specialità -. La Coppa del Mondo? Per ora credo resti un sogno, ma comunque si sta lavorando per portare in Carnia qualche gara importante. Ma non dipende solo da noi».
– L’anno scorso la possibilità di ricavare uno spazio al biathlon anche ai "Laghetti" di Timau (dove la pista è stata aperta; fugati, quindi, a quanto pere i timori manifestati un paio di mesi fa) sembrava vicina. Quale è la situazione?
«Purtroppo i lavori non sono stati appaltati, anche perché il Comune di Paluzza nicchia. Speriamo di farcela per la prossima stagione, ma in ogni caso si tratterebbe di un impianto riservato solo agli allenamenti e alle gare ad aria compressa».
– Il direttore tecnico Maurizio Del Fabbro, l’allenatore Giordano Baritussio e lo skiman Riccardo Pittin: questo il settore tecnico della squadra di Comitato. Molto ristretto…
«L’organico è sicuramente sottodimensionato. Ci servirebbe un preparatore atletico e un tecnico del tiro. Abbiamo contattato alcune persone, ma la scelta era limitata ed i soldi pochi, così abbiamo dovuto rinunciare e "arrangiarci"».
– Capitolo atleti: c’è stata una sostanziale riconferma.
«Sì, e dal prossimo anno riavremo finalmente qualcuno anche negli Junior. Daniele Piller Roner fa ancora parte della nazionale giovanile nonostante nella passata stagione non sia andato benissimo. Per quanto riguarda gli altri ragazzi, è mancata un po’ di fortuna nelle gare che contavano; la loro qualità non è emersa del tutto, anche se i risultati sono stati comunque ottimi. Del resto ormai è consolidato il fatto che ogni anno portiamo a casa almeno dieci medaglie tricolori».
– Più di una volta il successo e il podio è sfuggito al poligono. Conta qualcosa il fatto che manchi un preparatore specifico?
«E’ vero che al tiro ci sono stati dei problemi, ma francamente non so se attribuibili al motivo che lei cita. Del resto c’è chi è più predisposto e chi meno. Quasi tutti i nostri, ad esempio, sono molto competitivi sugli sci, tante che potrebbero tranquillamente far parte della squadra regionale di fondo. Molto è cambiato rispetto al passato, quando veniva dirottato sul biathlon chi non trovava posto nel gruppo degli sci stretti».
– Possiamo dire che il biathleta regionale più promettente è il carnico Giuseppe Montello, il figlio dell’allenatore azzurro Moreno?
«In base ai risultati, sì. Giuseppe ha doti importanti, ma quest’anno sale di categoria e quindi troverà qualche difficoltà. Ma non dimentichiamoci di Thomas Selenati, Michael Galassi e Alessandro Di Bert: con un po’ di fortuna possono fare grandi cose e, perché no, aspirare ad un posto nella squadra nazionale».
– Parliamo delle ragazze: Eugenia Mozzi e Erika Moro sono delle ’93 che promettono molto.
«Concordo. Nella passata stagione, nonostante l’esordio nella nuova categoria, hanno fatto benissimo e quest’anno potrebbero dominare. Erika e Eugenia si equivalgono. Sono convinto che fra qualche anno avremo almeno una friulana in Coppa del Mondo».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino