23/2- COMBINATA: la splendida avventura di Alessandro Pittin

23-2-2006 Mai nella storia dello sport italiano la combinata nordica ha avuto così spazio sui mass media nazionali. Merito di un giovanissimo carnico, Alessandro Pittin, che improvvisamente si è trovato al centro dell’attenzione essendo il primo concorrente in assoluto in gara a Torino 2006 e, oltretutto, proprio nel giorno dei suoi 16 anni. E poi, con quel suo viso da bambino, ha conquistato tutti.
«In effetti c’è stata più di un’intervista, un fatto decisamente inusuale per me – conferma il ragazzo di Cercivento, tesserato con l’Us Aldo Moro di Paluzza – Quella olimpica è stata un’esperienza splendida, indimenticabile. La mia presenza si è limitata a quattro giorni, ma è andata benissimo così».
-A poco più di una settimana di distanza dalla Gundersen, quali sono i ricordi più nitidi?
«Sicuramente la marea di gente presente al trampolino di Predazzo e il grande tifo nei confronti degli italiani. Lì, sinceramente, un po’ di emozione l’ho provata, perché mi sono sentito al centro dell’attenzione».
-Hai gareggiato assieme a campioni che fino a dieci giorni fa avevi visto solo in tv.
«Una splendida opportunità, soprattutto alla mia età. Peccato per il risultato, potevo sicuramente far meglio del terzultimo posto, ma non mi lamento».
-Già molti anni fa papà Stelio, nome noto nel mondo degli sport invernali in regione, sostenne che la tua strada era quella della combinata, perché così avresti avuto più possibilità di andare alle Olimpiadi. Niente male come scelta, vero?
«Ho iniziato facendo il fondo; poi ho provato il salto e visto che me la cavavo in entrambe le discipline, la decisione di puntare sulla combinata era la più logica. Io preferisco il fondo ed infatti so che devo migliorare dal trampolino».
-Quanti sacrifici bisogna fare per essere competitivi nella combinata, disciplina che in sostanza richiede due preparazioni specifiche?
«In effetti è tutto abbastanza stressante, perché è necessario molto impegno».
-A scuola vai decisamente bene, E’ quindi possibile collimare sport e studio?
«Ritengo sia importante trovare gli insegnanti giusti e quest’anno quelli dell’Isis Solari di Tolmezzo mi stanno dando una grossa mano per tenermi al passo con i programmi».
-Prima di Pittin e del tarvisiano Giuseppe Michielli, l’ultimo friulano presente nella combinata olimpica era stato Andrea Cecon, protagonista a Lillehammer ’94 assieme al fratello Roberto. Ora segue proprio Pittin nelle vesti di allenatore.
«Alessandro è stato bravo a Torino, perché non aveva mai disputato una 15 km – dice Cecon – E poi non scordiamoci che arrivava da un altro impegno importante, i Mondiali Juniores di Kranj, perciò aveva nelle gambe tre gare ed era un po’ stanco».
-Dove può crescere ancora Pittin?
«Sicuramente nel salto. Ha i numeri per arrivare in alto, se continuerà a lavorare con costanza e impegno. Del resto Vancouver 2010 non è poi così lontana».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino

nella foto Alessandro Pittin con Andrea Cecon