2/1- FONDO: Mateja Bogatec “prova” a diventare fondista

2-1-2006 L’hanno accolta con simpatia, Mateja Bogatec, con parole di incoraggiamento, indubbiamente con una certa curiosità, lei skirollista impegnata in una gara di sci di fondo con un parterre di livello mondiale come quello messo insieme dagli organizzatori della Ski Sprint di Primiero il 26 dicembre. Sicuramente l’indice di gradimento nei suoi confronti è risultato superiore a quello che gli skirollisti manifestano nelle loro gare di fronte all’approccio dei fondisti. Forse perché non era un’avversaria da temere, in grado di sconvolgere, almeno per il momento, gerarchie consolidate; oppure, c’è da scommettere, perché è una ragazza che si è avvicinata allo sci in punta di piedi, con tanta umiltà, nella consapevolezza di essere l’ultima arrivata anche se nello skiroll può vantare, nella stagione appena conclusa, due medaglie d’oro mondiali (sprint e staffetta) e la Coppa del Mondo che premia l’atleta più completa e regolare nelle 5 gare in programma. La prima senior italiana a raggiungere quei traguardi.

Lo sci è naturalmente cosa ben diversa dallo skiroll: richiede una tecnica che se non la memorizzi da bambino difficilmente la potrai padroneggiare in età più avanzata per quanto ti possa applicare. Qualche difetto nella gestualità e nei movimenti resta sempre. Lei, triestina, tesserata per il Mladina, società “storica” di S. Croce, sta provando a diventare anche fondista con l’aiuto del Comitato Fisi Friuli Venezia Giulia con il quale ha effettuato un paio di raduni sul ghiacciaio. Il livello che potrà raggiungere è al momento indecifrabile. Stoffa, motore, volontà e determinazione giocano a suo favore. Se insiste arriveranno anche i risultati. Si tratta solo di continuare con la stessa tenacia che ha dimostrato finora per raggiungere i vertici dello skiroll. Giancarlo Silverio, il suo allenatore, è soddisfatto di ciò che ha imparato a fare in poco più di due mesi, fra lo Stelvio e Ramsau, dopo una massacrante stagione di skiroll che l’aveva vista protagonista in quasi 40 gare. Neppure il tempo di tirare il fiato che già aveva attaccato con il fondo.

Il primo impatto con la competizione due settimane fa in una gara regionale, 5 km  a tecnica classica, che ancora non fa parte del suo bagaglio da fondista. Il secondo proprio la Ski Sprint di Primiero nella quale, accoppiata a Valentina Backmann, si è trovata ad affrontare il meglio del fondo femminile italiano, dall’olimpionica Gabriella Paruzzi che correva abbinata a Sabina Valbusa, alle ragazze della squadra di Coppa del Mondo, della nazionale A2+Under4 23 e a quelle delle Lunghe Distanze. E tutto questo di fronte a migliaia di spettatori e alle telecamere di Rai Sat che l’hanno trasmessa in diretta. Più che abbastanza per condizionare un’esordiente.

Ci ha sbattuto il naso, naturalmente. Oltre che di differenza in fatto di tecnica, di passo e di ritmo di gara, è stata una questione di esperienza della quale è del tutto digiuna. E l’ha subito pagata perché, fin dai primi giri, che solitamente servono per carburare e a guardarsi in faccia, tanto Paruzzi che Valbusa hanno impresso alla corsa un ritmo che solo le coppie Moriggl/Genuin e Confortola/Moroder sono state in grado di reggere fino al traguardo, per essere poi infilate in volata dalla scatenata Gabriella che con Valbusa ha bissato il successo del 2004.

Delusa della sua prestazione? “No, perché sono conscia dei miei limiti. La speranza, semmai, era quella di riuscire ad evitare la prima eliminazione. Potevamo forse giocarcela con la coppia Grill/Antonelli delle Fiamme Oro, ma a me è capitata proprio la seconda, la più forte. Valentina Bachmann, la mia compagna, ha difeso la penultima posizione, io non ce l’ho fatta e ho perso progressivamente terreno. Ma più di così non potevo fare. Un ulteriore motivo per migliorarmi. Il mio obiettivo, a questo punto, sono i campionati italiani assoluti di fine marzo, proprio qui a Primiero. A quella sprint potrò arrivarvi per gradi, mettendo nelle gambe quei chilometri di allenamento e di gara che ora mi mancano. Devo stare tanto sugli sci e non è facile per una che abita a Trieste. Prossimi appuntamenti una gara a skating il 6 gennaio a Forni Avolti e una sprint il 21 gennaio a Vermiglio. Poi tutto quello che capiterà. Ma l’occasione giusta per valutare le mie potenzialità nella specialità sarà il campionato italiano che chiuderà la stagione agonistica. Lì vedrò se varrà la pena di insistere”.

di Giorgio Brusadelli, da www.fondoitalia.it