15/10- FONDO: la pista “Laghetti” di Timau rischia di chiudere i battenti

15-10-2008 La pista "Laghetti" di Timau, dove sono cresciuti Manuela e Giorgio Di Centa, rischia di chiudere i battenti. O meglio, al momento più che di rischio parliamo di alta probabilità. Le motivazioni, tanto per cambiare, sono prettamente economiche, come spiega Andrea Di Centa, presidente dell’Us Aldo Moro, società che gestisce la struttura, oltre che fratello dei due campioni olimpici: «Parlo con i numeri: nella passata stagione le spese vive sono ammontate a 43.000 euro, 13.000 dei quali coperti dalla Regione. Dai fruitori della pista abbiamo ricavato 10.000 euro. Il buco, quindi, è di 20.000 euro. Teniamo presente che chi lavora sulla pista, anche durante la notte, lo fa a puro titolo di volontariato. La situazione, perciò, è diventata insostenibile. Oltretutto le stesse difficoltà le riscontra anche la cooperativa Gamspitz, che gestisce il ristorante adiacente la pista».
Di Centa ha voluto esporre la situazione in occasione dell’assemblea delle società dellla Fisi Fvg di giovedì scorso a Udine, anche perché la chiusura dei "Laghetti" comporta l’impossibilità di organizzare in Val But tre gare del calendario Fisi Fvg. Ma perché si è arrivati a questa situazione? «Esiste una legge regionale, la "Guerra", che destina risorse al fondo per la battitura, l’acquisto dei mezzi, gli interventi di manutenzione eccetera, ma negli anni la cifra è costantemente diminuita, tanto che ci siamo ritrovati con 100.000 euro da dividere fra sei piste – afferma Di Centa – A questo punto le soluzioni sono tre: affidare a Promotur anche la gestione delle piste di fondo regionali, rifinanziare la legge di cui sopra, chiudere i battenti». E in quest’ultimo caso ci sarebbero seri problemi per i fondisti dell’Aldo Moro, club fra i più importanti d’Italia, che si ritroverebbero senza pista dove allenarsi.
«L’impianto è di proprietà del Comune e, proprio pensando ai ragazzi, la nostra società è stata quasi costretta ad assumerne la gestione – spiega Di Centa – E’ chiaro che se ci fosse neve naturale i problemi si dimezzerebbero, ma ormai il trend è cambiato».
Venerdì scorso il sindaco di Paluzza Aulo Maieron si è recato a Trieste per consegnare a Regione e Promotur una lettera congiunta Comune-Aldo Moro per esporre la situazione.

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino