28/2- La Carnia ha festeggiato il ritorno di Giorgio Di Centa

28-2-2006 Ci voleva l’ entusiasmo della sua gente, quella che suda e lavora senza fare tanto rumore, e tutto il calore della Carnia per fargli capire fino in fondo l’ importanza delle due vittorie alle Olimpiadi di Torino. Perché ieri sera a Treppo Carnico e Paluzza, Giorgio Di Centa, ritornando a casa e riassaporando l’ odore dei suoi posti più cari, ha visto con gli occhi e toccato con le mani che cosa significa "riscattare un popolo". Come Manu, infatti, anche Giorgio rappresenta ormai nell’ immaginario collettivo di questa gente un ‘mito’, un atleta figlio della sua terra che con le sue gesta è stato in grado di rappresentare e di riscattare una intera vallata, un intero popolo da sempre invece abituato a subire e a chinare il capo. Fino a poco tempo fa a emigrare per dare dignità ai propri figli. Giorgio, come Manu, ha dimostrato che altre strade sono percorribili. Lo ha sottolineato l’ assessore regionale al Turismo del Friuli Venezia Giulia, Enrico Bertossi, che non a caso ha ricordato – nella festa che è stata organizzata a Treppo – "che la famiglia Di Centa è entrata di diritto nella storia di questa regione come gli Alpini e le Frecce tricolori". Insomma una famiglia, un insieme di valori, che l’ assessore ha accostato a quanto di più vero e di più sacro esista in Friuli: gli Alpini, sinonimo di fratellanza e solidarietà, e le Frecce tricolori, sinonimo di tecnologia, precisione, impegno agonistico. Tutto questo è oggi per il Friuli la famiglia Di Centa. E Giorgio si è subito reso conto di questo. Oltre mille carnici lo hanno attesto all’ uscita dell’ autostrada di Amaro e lo hanno accompagnato dapprima a Paluzza, paese dove è nato e dove abitano i suoi genitori, e poi a Treppo Carnico dove vive con la moglie Rita e le sue tre splendide figlie. "Solo oggi – ha detto Rita – ci rendiamo conto di quello che è successo. Siamo gente semplice, non abituata a questo clamore. Ma la gioia che qui si è scatenata – ha ribadito in serata – ci ha fatto capire che Giorgio ha fatto qualche cosa di grande e di veramente straordinario. L’ affetto della gente è stato un qualche cosa di veramente grande". "Re" Giorgio è stato fatto scendere dall’ automobile e ha dovuto percorrere sci ai piedi gli ultimi 500 metri all’ ingresso di Treppo Carnico. Poi, davanti a casa, la festa. Oltre mille persone tutte fuori ad acclamarlo: "Giorgio re dell’ Olimpo", "Giorgio sei stato grande", "Giorgio re immenso". E lui, commosso, giù a firmare autografi. Lo hanno ringraziato, oltre all’ assessore Bertossi, anche gli assessori Roberto Antonaz (sport) e Enzo Marsilio (montagna) e i sindaci dei due comuni. E poi tanti sportivi e tantissima gente comune. Lui ha salutato commosso, tra un pianto e l’ altro. Quello di ieri sera è stato però solo un antipasto. La vera festa si farà più avanti, quando Giorgio avrà assolto a tutti gli impegni di coppa del mondo. E suo papà e sua mamma già pensano in grande. E tutta la Carnia vorrà esserci e partecipare. Perché i miti vanno vissuti fino in fondo (fonte Ansa).