Special Olympics, conclusi i Giochi Nazionali Invernali di Sappada

Oggi terzo e ultimo giorno di gare e premiazioni ai XXXI Giochi Nazionali Invernali Special Olympics a Sappada. 523 atleti hanno dato prova di capacità e determinazione in sci alpino, sci nordico, corsa con le racchette da neve e snowboard.

Nello sci alpino ha gareggiato Elisa Trucchi, che, grazie allo sport, è tornata a vivere. 

Elisa Margherita Trucchi è nata a Novi Ligure (AL) il 2 Agosto 1995, è una piccola, bellissima neonata di poco più di 2 kg: la sentenza senza appello è che è affetta dalla Sindrome di Down. I medici dicono che avrà difficoltà di apprendimento, di espressione vocale, che avrà una maggiore predisposizione alle malattie, croniche e non, che avrà un invecchiamento precoce, che la sua vita è segnata irreparabilmente. Alla mamma comunicano che “i Down non succhiano” e quindi le tolgono il latte materno.Ma da subito Elisa dimostra di voler vivere, e di voler rendere felice chi le sta attorno: sorride a tutti, a 9 mesi nuota, a 14 mesi cammina, a 2 anni corre per casa e fuori, è gioiosa ed affettuosa. Non ha patologie cardiache, né altri evidenti lacune.
Poi, nell’autunno del ‘97, comincia a mostrare un’inaspettata stanchezza, una serie di ecchimosi agli arti inferiori, una febbricola persistente. Grazie alla testardaggine dei suoi genitori, che non riconoscevano più la loro Elisa, nonostante ben due pediatri consultati dicessero che non era nulla di grave, senza fare i dovuti esami, Elisa viene portata all’Ospedaletto di Alessandria, dove le viene riscontrata una Leucemia Mieloide Acuta e viene trasferita d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza.
Lì, finalmente, nonostante sia quasi in fin di vita, con 100000 globuli bianchi, la diagnosi è certa e le cure sollecite del Professor Masera e del Dott. M.Jankovich riescono a salvarle la vita, nonostante una previsione di sopravvivenza del 30%.
Dopo la chemioterapia, unica terapia per lei possibile, a 4 anni può cominciare la scuola materna, anche se per dichiararla guarita bisogna aspettare il trascorrere di 5 lunghi anni.
La scuola, con alti e bassi, gli alti di Elisa e di un paio di insegnanti di sostegno, e i bassi.. che inevitabilmente segnano ogni momento delle nostre vite, trascorrono con grande impegno, e , a pensarci adesso, anche troppo velocemente.
Inclusione non era una parola ancora usata, i compagni di scuola spesso indifferenti, tranne uno, unico, meraviglioso e grande. Dall’ultimo anno della scuola materna, sino alla sua scomparsa, Elisa ha infatti un amico vero, Andrea Chaves, un ragazzo dotato, oltre che di grande intelligenza, anche di grande sensibilità, proprio esattamente quello di cui Elisa aveva bisogno. Sempre presente con i suoi splendidi genitori, sempre pronto ad aiutarla e sostenerla, a intervenire se c’era un problema in classe. Nasce un’amicizia profonda,quasi inspiegabile per molti: Andrea è un ragazzo sportivo, studioso, che eccelle in tutto, senza farsene un vanto. Elisa e Andrea crescono, ognuno fa il proprio percorso scolastico alle superiori. Andrea va all’Università e ottiene sempre il massimo dei voti, ma quando torna a Novi non gli manca il tempo per portare fuori Elisa, per una pizza, per un teatro, o semplicemente per giocare con lei e aiutarla ad organizzare la sua festa di compleanno ad agosto. Poi un’altra prova aspettava Elisa nel settembre del 2017: Andrea muore in un incidente in montagna, lui che era un provetto scalatore. “La prima cosa che Elisa ricordo ci ha detto è stata ”adesso basta piangere, dobbiamo pensare a Yonny e Patrizia, i suoi genitori” – ricorda la madre Enrica -. Non era la prima volta che Elisa spiazzava tutti, e non sarebbe stata l’ultima”.

“Grazie alla famiglia Perrone, l’anno scorso siamo venuti a conoscenza di Special Olympics – continua la signora Enrica –. E’
stata per noi genitori una fantastica scoperta. Elisa ha così partecipato ai Giochi Nazionali Invernali a Bardonecchia per lo Sci Alpino: una medaglia d’oro e due d’argento ci hanno consentito di vederla di nuovo sorridere. Elisa scia dall’età di 8 anni, il suo papà Oreste è stato il primo “maestro”. Si era allenata anche 8 anni nel nuoto, a livello amatoriale, e pratica danza moderna e contemporanea dall’età di 19 anni. I risultati delle Special Olympics le hanno dato una notorietà a livello locale, abbiamo una pila di giornali di articoli e foto sulle sue “imprese”. Ora per strada molti la riconoscono, si complimentano, la salutano. In occasione della Festa della donna il sindaco di allora le ha conferito il “Gianduiotto Dorato”, come miglior atleta donna dell’anno di Novi Ligure. Elisa ha voluto dedicare questo riconoscimento ad Andrea, che è sempre presente nel suo pensiero e nel suo cuore, che la sprona a fare meglio, a fare “ sul serio”, come faceva lui. Le medaglie la gratificano – conclude la madre di Elisa -, ma soprattutto per lei sono state più di questo, sono state un nuovo ritorno alla vita”.