Ecco le gare, i giocatori iniziano a giocare

Il via della nuova stagione agonistica secondo Giacomo Vidoni, esponente della squadra FISI FVG di sci alpino e dello Sci CAI Monte Lussari.

Si ricomincia a giocare, non su un tavolo verde, ma su una pista bianca. Noi sciatori siamo dei giocatori multitasking.
Siamo giocatori di scacchi. Come loro costruiscono ogni mossa della partita con l’intelligenza e la riflessione, noi costruiamo le gare nel tempo.
Durante gli allenamenti e la preparazione studiamo il gesto atletico, l’atteggiamento e i materiali, cesellando l’equilibrio del corpo e l’utilizzo dei muscoli in ogni istante sulla scacchiera del tracciato, per fare scacco matto, al cronometro. Come giocatori di biliardo, con due stecche non una, cerchiamo le traiettorie migliori per disegnare la curva corretta e più veloce tra i pali, le nostre buche sono il traguardo. Siamo giocatori di poker. A loro serve la fortuna per avere buone carte in mano. La nostra scala reale o poker d’assi sono un numero di pettorale, una discesa più o meno adatta al modo di sciare individuale, un raggio di sole, qualche grado di freddo in più o in meno.

Giacomo Vidoni

Ma non ci bastano le buone carte, serve la strategia, saperle giocare. Nell’immediato ogni manche è diversa e dev’essere interpretata con la capacità di trovare con prontezza l’atteggiamento giusto, serve scegliere una carta piuttosto che un’altra. O aspettare di giocare una carta piuttosto che un’altra, rallentare in un punto, lasciar correre gli sci in un altro.
Comunque l’avversario è sempre lo stesso, spietato, un convitato di pietra puntuale. Ci risparmia raramente imprevisti come buche, lastre di ghiaccio, neve e nebbia, attacchi che si aprono, inforcate e tutti i trabocchetti che riesce a inventarsi. Gara è gara. Si vince o si perde. Però quando vinciamo noi ci lascia tutta la soddisfazione e il sorriso del podio.
Un grande gioco lo sci, nel quale l’azzardo, il rischio, non è perseguito dalla legge.
Nei giorni scorsi qui troppa acqua e allora siamo andati a cercare buona neve fino in Norvegia e l’abbiamo trovata. Siamo stati in ritiro a Kvitfjell (vedi foto di copertina) e ci siamo potuti allenare bene in una full immersion tra atleti e allenatori che ha rafforzato preparazione, concentrazione e amicizia. Tris d’assi e giornate indimenticabili, da raccontare ai nipoti.
Ora Dobbiaco, Val Gardena, Pila, Monte Croce, Madonna di Campiglio… Per le gare in bocca al lupo a tutti, viva il lupo!

GIACOMO VIDONI