Atleti di qualità che studiano con profitto al liceo Bachmann

La prestigiosa location del Palazzo della Regione di Udine ha ospitato, venerdì 24 novembre, l’evento formazione e sport intitolato “La gestione del giovane atleta di alto profilo”. All’incontro, organizzato dal Liceo per gli Sport Invernali Bachmann, dal BCH Sport College di Tarvisio e dall’Event Manager Alberto Laurora, hanno relazionato Professori, Docenti e Professionisti davanti ad una platea di 200 ospiti.

Il convegno è stato aperto dal Dirigente del Bachmann, Antonio Pasquariello, e dalla responsabile del progetto sportivo Bachmann, Tiziana Candoni, che hanno sottolineato l’importanza della doppia carriera scuola-sport, spiegando come viene affrontato questo complesso percorso nella Scuola di Tarvisio.

Un saluto ed una presenza importante della giornata è stata quella di Loredana Panariti, assessore regionale all’Istruzione, che ha evidenziato l’importanza di un percorso che permette ai giovani impegnati in un’attività sportiva a livello agonistico di continuare nella loro attività, di coltivare i loro desideri e i loro sogni, ma anche di avere una formazione scolastica di alta qualità.

Tiziana Candoni e Mara Martini

“Il liceo per gli sport invernali Bachmann di Tarvisio – ha detto l’assessore Panariti – ha attivato nel 2000 il Progetto per gli sport invernali rivolto agli atleti di tutte le specialità della neve e del ghiaccio, che in uscita dalla scuola secondaria di primo grado, intendono proseguire gli studi nella scuola statale e conseguire il diploma di maturità scientifica.”
E, come è stato ricordato nel corso del convegno, moderato da Claudio Bardini, coordinatore di scienze motorie, non vogliano dover scegliere tra la scuola e lo sport di alto livello.

Sull’impegno dei giovani agonisti impegnati negli sport invernali, si è poi soffermato Bruno Anzile, per vent’anni preparatore olimpico, allenatore della nazionale Fidal e preparatore fisico della Fisi, da 11 anni impegnato al liceo Bachmann: gli atleti dello sci della categoria Giovani, sono in gara per una media tra le cinquanta e le sessanta manifestazioni l’anno, e le loro gare sono distribuite nell’arco dei soli cinque mesi dedicati allo sport bianco. In pratica, essi debbono partecipare in media a dieci gare al mese, sostenendo trasferte, in una stagione invernale, che vanno dagli 11 mila ai 12 mila chilometri. Si tratta di un impegno faticoso, se pensiamo che i ragazzi e le ragazze devono rendere nel migliore dei modi anche a scuola. Anzile conclude, dunque, complimentandosi con gli studenti-atleti per questo loro straordinario e impegnativo percorso.

Nel corso della giornata si sono affrontati a 360° tutti gli aspetti dello sviluppo del giovane atleta in ogni ambito della vita, dalla salute alla prevenzione, dall’emotività alla psicologia, dall’alimentazione ai vari aspetti dell’attività motoria-fisica, dagli sport della neve al tennis, dalla pallavolo al calcio.

Stefano Baraldo, già preparatore fisico, nel Tennis professionistico, di Pennetta, Volandri, Starace, Bolelli, Fognini, Yang, Diyas e oggi allenatore di Luca Vanni. Il dott. Baraldo ha parlato del giovane tennista di alto profilo, mettendo al centro quelle che sono, in statistica, le qualità positive e negative di un giovane che approda nel mondo del professionismo: tecnica e rendimento fisico di altissimo livello, ma una tattica da continuare ad allenare e che migliorerà soltanto con l’esperienza. Dunque questo è il segreto nel tennis, allenare la tattica per vincere pensando allo sviluppo a lungo termine.

Marco Porta, specialist di Desmotec Academy, ha parlato di una fase importantissima per gli atleti: il passaggio da “giovane promessa” ad atleta affermato. Il preparatore Desmotec ha portato l’esempio del sistema di lavoro dell’atleta da lui allenata, Petra Vlholva, campionessa slovacca dello sci alpino e vincitrice del primo slalom di Coppa del Mondo a Levi (FIN). Porta sottolinea la differenza tra l’allenamento ideale per la più giovane età, in cui l’atleta ha bisogno di varietà, e quello dell’alto livello, dove servirà più intensità e specificità, senza  mai dimenticare l’importanza dell’aspetto educativo! Nella programmazione – spiega Porta – è fondamentale lo sviluppo della forza e questo può essere sviluppata in maniera ideale lavorando con la metodica di lavoro isoinerziale combinata in maniera efficace alle classiche metodiche di allenamento.

L’evento è stato anche caratterizzato dalla presentazione degli atleti testimonial Bachmann 2017/2018, Mattia Casse e Mara Martini. I due atleti, diplomati al Bachmann, gareggiano oggi rispettivamente in coppa del mondo di sci alpino e di sci alpinismo. Tutto il mondo BCH fa a loro un grandissimo in bocca al lupo per la stagione 2018.

La seconda sessione del pomeriggio si è aperta con Paolo Borghi, atleta olimpionico del salto in alto ai Giochi di Mosca nel 1980, già preparatore fisico in diversi team di serie A di Volley e oggi affermato osteopata, mette al centro della sua relazione la postura e le diverse alterazioni di essa. L’osteopatia ha anche dimostrato in maniera pratica la sua tesi attraverso alcune manipolazioni su un ospite della platea. Borghi ha concluso la sua relazione marcando l’importanza della figura dell’osteopata nella vita di un atleta di alto profilo.

Giovanni Gabrielli (Mental Coach d’eccellenza delle squadre nazionali di sci alpino) ha parlato della gestione mentale dell’atleta di alto profilo, cercando di far chiarezza su parole due parole abusate nel mondo dello sport: talento e motivazione. Gabrielli si è poi soffermato sull’importanza dell’Errore e sull’importanza degli obiettivi nella vita di ognuno di noi e ancor di più, negli atleti. Giovanni ha concluso sottolineando i concetti di autostima e autoefficacia, ricordando che l’autoefficacia genera la ripetizione del risultato, e che la ripetizione del risultato fa si che un atleta diventi Campione.

Giovanni Messina, PhD, docente della Scuola Regionale FVG dello Sport, docente universitario e Componente della Commissione Nazionale Attività di Base della FIGC SGS, ha incentrato il suo discorso sulle fasi dello sviluppo a lungo termine del giovane calciatore, distinguendo soprattutto il lavoro da svolgere sui ragazzi sotto i 12 anni (attività di base) e sopra i 12 anni (agonismo). Messina ha poi evidenziato l’importanza dei Centri Federali Territoriali: un progetto innovativo, promosso dalla FIGC, che sarà in grado di coinvolgere migliaia tra ragazzi e ragazze di tutto il Paese e creare una forte sinergia tra i tecnici e le società del territorio e la struttura federale.

Il Convegno Formazione e Sport, moderato da Claudio Bardini, è stato chiuso dalle considerazioni di Alberto Laurora e Tiziana Candoni,  i quali hanno voluto ringraziare gli ospiti intervenuti ed i partner della giornata: Desmotec (Omar Maja), Banca Mediolanum (Giancarlo Benzo), Podhio (Gianni Roini), Energiarpura (Michele Dalla Bona) e Goccia di Carnia (Francesca Gatta) che hanno creduto subito al progetto “sport” messo in atto dal Bachmann.