25/11- SALTO: Sebastian Colloredo vuole partire subito forte

25-11-2008 «Siamo pronti e belli carichi». Kuusamo è alle porte e Sebastian Colloredo, il più forte saltatore italiano del dopo Roberto Cecon, è convinto di riuscire a far bene sin da subito.
«E’ fondamentale partire con il piede giusto, perché da come andrà la prima gara saprò in quale modo gestire l’inverno – dice il finanziere di Tarvisio -. Voglio arrivare a punti, ma in realtà punto ad un posto nei primi 15».
– E’ vero che ad inizio stagione c’era stato qualche problema con il nuovo allenatore Leo De Crignis?
«No. I problemi si erano creati quando ci siamo ritrovati, fra aprile e maggio, senza punti d’appoggio, non sapendo chi sarebbe stato il nostro allenatore. Eravamo senza riferimenti e nessuno ha ritenuto di tranquillizzarci. Fortunatamente Cecon ci è sempre stato vicino con utili consigli».
– Giudizio, allora, su De Crignis?
«Leo è molto bravo tecnicamente, e si sapeva, mentre deve imparare ancora qualcosa sul piano atletico. Nel primo caso gli dò un 8.5, nel secondo un 6».
– Lui dice che fai molte domande.
«Mi piace sapere ciò che faccio. E’ vero, sono meticoloso, probabilmente anche pignolo, e non è sempre un bene, perché a volte mi soffermo troppo su particolari di scarsa rilevanza».
– I test estivi e autunnali sono stati confortanti.
«E’ una situazione strana. Nel senso che in allenamento vado molto bene, ma in gara non sempre riesco a ripetermi. Ad esempio, nel Grand Prix di Liberec qualifiche e gara sono andate così così, mentre due giorni dopo la differenza in metri con i più forti era minima».
– E’ vero che ci sono novità importanti nel tuo modo di saltare?
«Sì. Ho automatizzato dei movimenti diversi, che inizialmente mi parevano strani, ed invece, a quanto pare, ho fatto un cambiamento radicale, valutabile a vista d’occhio. Prima in volo spanciavo, ora sono più rotondo. Ma ci sono variazioni positive in tutta la fase del salto. Fisicamente sono a posto, anche il peso è sostanzialmente ottimale, la forza atletica pure. Tecnicamente posso ancora migliorare qualcosina, ma quando mi riguardo in video sono soddisfatto».
– Insomma, sembri decisamente ottimista.
«Diciamo che ho la coscienza a posto, ma è chiaro che saranno i risultati a parlare. Comunque sto lavorando bene anche dal punto di vista mentale, perché sono convinto che per uno sportivo, saltatore e non, la testa conta il 70 per cento».
– Quest’anno "rischiate" di essere in quattro, anziché due, a prendere parte al circuito di Coppa del Mondo.
«E sarebbe una grande notizia, perché partecipare alla prova a squadre farebbe bene a tutto il movimento italiano. Immagino che chi guarda la tv ci rimanga male quando nota che l’Italia non c’è. So che probabilmente parteciperemo solo alla tappa di Pragelato e alla "Tournee dei 4 Trampolini", ma basta e avanza così. Aggiungo altre cose: è bello girare in gruppo, per stare in compagnia durante le trasferte, e inoltre, su quattro atleti in gara, è molto probabile che almeno uno o due le condizioni buone le trovino. Se due austriaci o due norvegesi trovano il vento a favore (che nel salto significa atterrare prima, quindi è uno svantaggio, ndr), ce ne sono altri cinque-sei che avranno più fortuna».
– I Mondiali di Liberec sono l’obiettivo primario?
«Uno degli obiettivi. Non si può puntare tutto su una sola gara. In passato avevo programmato la stagione sui "4 Trampolini" avendo fatto bene la tournee dell’anno prima: ebbene, andò malissimo. Perciò non dò tanta importanza ai singoli eventi, ma lavoro per fare bene dall’inizio alla fine».
– Quindi alle Olimpiadi di Vancouver non ci pensi?
«Come no! Mi sono già fatto il film personale basandosi su come sarà il mio inverno. Le Olimpiadi sono le Olimpiadi…».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino