24/11- SALTO: l’emozione dell’esordio per Leonardo De Crignis

24-11-2008 Da Roberto Cecon a Leonardo De Crignis. Cambia il timoniere, ma la guida tecnica della squadra italiana di Coppa del Mondo resta in Friuli, con l’olimpico di Innsbruck ’76 a succedere al campione di Fusine, che ora segue la squadra "B".
«Il nostro lavoro è assolutamente coordinato – dice De Crignis, che alle Olimpiadi di Torino fu uno dei cinque giudici di gara -. Quando accettai l’incarico, posi come condizione la massima serenità e collaborazione da parte di tutti e così è stato».
– Quindi i rapporti con Cecon sono buoni?
«Assolutamente sì. Roberto sta facendo un bel lavoro con la squadra "B" 5-6 ragazzi stanno crescendo bene, a partire da Roberto Dellasega e Alessio De Crignis, che hanno ottenuto il pass per poter partecipare alla Coppa del Mondo. Probabilmente faranno le qualificazioni nella tappa di Pragelato di metà dicembre. Ritornando a Cecon, sono convinto che entro un paio d’anni, dopo aver accumulato ulteriore esperienza, ritornerà alla guida della squadra "A". Io mi ritengo un traghettatore».
– Ha detto subito sì alla proposta?
«No, perché fino a quel momento avevo allenato solo i giovani e quindi mi sono posto il problema della mancanza di esperienza a questi livelli. Alla fine ho accettato e sono contento della mia scelta, anche perché si lavora bene».
– Quali sono state le principali difficoltà nei primi mesi, coincidenti con la preparazione?
«Con Andrea Morassi l’impatto è stato subito buono, del resto lo conosco da quando era un bambino. Sebastian Colloredo, invece, ha inizialmente manifestato qualche perplessità nell’accettare i cambiamenti che proponevo, ma ora viaggiamo sullo stesso binario. Lui è un tipo preciso e fa tante domande, peraltro giustamente. Il tarvisiano ha grandi potenzialità, atleticamente è fortissimo, ma in gara non riesce ad esprimersi come in allenamento, perché vuole dare troppo e si irrigidisce. Dal punto di vista tecnico può ancora migliorare, poi arriverà ai massimi livelli».
– Morassi, invece, è reduce da una stagione negativa.
«Ad inizio estate la situazione era decisamente critica, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Poi, però, abbiamo fatto un buon lavoro e sono ottimista sul fatto che possa rientrare a far parte del grande giro».
– Secondo lei, cosa gli era accaduto nell’ultimo anno?
«Andrea ha fatto molto bene da giovanissimo e forse si è rilassato, pensando di essere già arrivato. Ma mantenersi al vertice è molto più difficile che conquistarlo. Ora, però, ha capito gli errori commessi. Ha mantenuto il suo carattere estroso e la sua impulsività, ma sta maturando».
– Cosa si aspetta dall’esordio stagionale in Coppa del Mondo, previsto nel fine settimana a Kuusamo?
«Colloredo, se salta come sa, nei 30 entra di sicuro. Sono convinto che possa trovare costantemente un posto nei primi 20 in tutto l’arco della manifestazione. Per quanto riguarda Morassi, sarei contento se giovedì ottenesse la qualificasse per la finale a 50. Se le cose andranno bene, ci sposteremo la settimana successiva a Trondheim, altrimenti ci alleneremo a Pragelato in vista delle gare italiane di CdM»
– A Kuusamo per lei sarà un esordio assoluto nella nuova veste. Sensazioni?
«Lo ammetto, un po’ di tensione c’è, perché sarò la prima verifica sulla bontà del lavoro effettuato. E credo proprio che proverò un po’ di emozione».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino