23/10- FONDO: Per Gabri Paruzzi un futuro da telecronista?

23-10-2006 Sabato prossimo scatta la Coppa del Mondo di fondo con la gara di Duesseldorf, un “antipasto” della stagione vera e propria che entrerà nel vivo soltanto a metà novembre. Ma nella cittadina anseatica questa volta non ci sarà Gabriella Paruzzi che nella gara tedesca, nata cinque anni fa, è salita su tutti i gradini del podio: seconda nel 2002, prima dodici mesi dopo e terza due stagioni fa. Da qui, nell’ottobre del 2003, con un successo cominciò la straordinaria corsa della tarvisiana verso la conquista della Coppa del mondo che culminò a marzo sulle nevi olimpiche di Pragelato dopo una lunga sfida ricca di colpi di scena con Marit Bjoergen, la norvegese destinata a diventare la numero uno dello sci di fondo mondiale.

Gabriella, si comincia, ma senza di te…
«Sono serena, ho scelto io di smettere. Dopo tanti anni era giunto il momento. La gara di Duesseldorf, anche se per me è stata importante, non mi mancherà. É una tappa atipica e anche poco sentita».
Proprio nessuna nostalgia…
«Per ora no, forse dopo quando arriveranno le gare “vere”… Sono curiosa di vedere la mia reazione davanti alla televisione perchè lo sci di fondo è stata la mia vita fino all’altro giorno».
Però, non sei riuscita a staccarti completamente: sei ancora un’azzurra…
«Sì, faccio parte della nazionale di lunghe distanze insieme con Cristina Paluselli e Lara Peyrot, ma è diverso che essere nella squadra di Coppa del mondo. La mia carriera vera è finita e sono finiti tutti i sacrifici che comporta. Adesso per me sciare è un divertimento, mi alleno a casa grazie alla Forestale, di cui faccio ancora parte, che me lo consente. Il lavoro è totalmente diverso, la neve, per esempio, non l’ho ancora vista, non sono andata in ghiacciaio, e la vedrò solo quando arriverà a Tarvisio. Ho già vinto una Marcialonga e so quanto sono belle queste gare…».
Hai sempre detto che ti piacerebbe vincere la Vasaloppet…
«Sarebbe bello provarci, ma ormai quelle gare sono frequentate da atleti a tutti gli effetti. La farò, ma non con l’ambizione di vincere…»
Quando lo Sci club Monte Lussari, la società in cui sei cresciuta, ti hai chiamato non hai saputo dire di no…
«É vero, mi hanno chiesto aiuto per ricostruire il settore fondo. Quando ho saputo che non esisteva più per poco mi ha preso un accidente… É quasi un debito di riconoscenza e poi è bello lavorare con i bambini. Sono già una quindicina e lavoriamo insieme tre volte alla settimana».
Pensi che ciò che hai fatto sia stato valorizzato in maniera adeguata?
«Credo proprio di no, mi accorgo che ci sono atleti che hanno vinto di meno e che hanno avuto un ritorno maggiore. Le istituzioni e la stessa Fisi avrebbero potuto fare di più, anche se non nascondo che una parte di colpa è forse mia, ma quando ero in squadra pensavo a gareggiare, non avevo tempo per altre cose…»
Hai un sogno nel cassetto? Manuela Di Centa, dopo aver smesso di sciare, ha fatto televisione e poi è approdata in politica. La Belmondo l’abbiamo ascoltata alla Rai…
«Non ho ambizioni politiche, ma mi piacerebbe mettere a disposizione la mia esperienza come commentatrice tecnica alla televisione: il mondo del fondo lo conosco bene, è stato il mio mondo fino a pochi mesi fa…».

di Roberto Calvetti, dal Messaggero Veneto