14/9- Piano Industriale Promotur, convenzione con Friulia

14-9-2006 E’ necessaria un’adeguata copertura economica per far sì che i nostri cinque poli sciistici non funzionino a pieno regime solo sabato e domenica, ma anche durante il resto della settimana. Nella legge finanziaria 2006 abbiamo previsto la costituzione di un Fondo, presso Friulia, da utilizzare per realizzare il Piano industriale di Promotur. Si tratta di 10 milioni di euro all’anno per 20 anni, a decorrere da ottobre 2006. La convenzione con Friulia è oggi sul tavolo della II Commissione consiliare per il necessario parere, ma è mio interesse sottoporvi anche il Piano 2006-2010 di Promotur. A parlare in questi termini, l’assessore alle attività produttive, Enrico Bertossi, a cui è seguita la relazione del presidente e del direttore di Promotur, Luca Vidoni e Manlio Petris, dai quali si è appreso che, nella stagione invernale 2005-2006, gli arrivi totali sono stati 344.666, 447.832 le presenze in termini di giornate sci e 6.879.613 euro i ricavi, con un valore aggiunto generato dal turismo, attraverso alberghi, bar, ristoranti, etc. pari a oltre 21 milioni di euro. Guardando ai singoli poli e alle tre voci – arrivi, presenze, ricavi – comparandoli alla passata stagione 2004-2005, si ha Piancavallo con +7,9% e +11,3% delle prime due voci mentre ricavi per 1.840.882 euro pari a +18%; Forni di Sopra con +6,4% e +8,4% e ricavi per 538.846 euro per un +16,1%; Ravascletto-Zoncolan vede +17,5% e +20,5% con 2.075.125 euro pari a +27,5%; Tarvisio segna un -15,5% e un -12,70% di arrivi e presenze ma un +1,0% di ricavi; segno meno totale, invece, per Sella Nevea con -10,3% e -6,0% ma negativi anche i ricavi a -14,1%. Primo dei nostri obiettivi – hanno detto Vidoni e Petris – è massimizzare gli investimenti già fatti. Le località montane della regione – si legge quindi nella convenzione Regione/Promotur – oggi sono poco servite, con capacità turistiche limitate e prevalentemente rivolte all’utenza locale. Ciò di cui c’è bisogno non è solo dell’arricchimento dell’impiantistica, ma anche catalizzare gli investimenti immobiliari e alberghieri per garantire la redditività economica e lo sviluppo del territorio. Il Piano industriale 2006-2010 predisposto da Promotur si sviluppa in coerenza con il Piano strategico regionale avviando nuove aree di intervento destinate a migliorare l’offerta turistica montana, attualmente marginale. Gli obiettivi parlano di aumentare il tasso di occupazione media dei posti letto (3 e 4 stelle) di almeno il 16% in 5 anni, potenziare l’offerta ricettiva a destinazione turistica intervenendo di concerto con i Comuni e facendo partecipare investitori internazionali, ampliare l’offerta del prodotto neve per incrementare i flussi turistici provenienti da fuori regione. Quanto agli indicatori finanziari, si parla di 2,5 mln di euro per l’organizzazione del sistema dei posti letto con cui si vuole arrivare, a fine Piano, al 58% di occupazione media stagionale invernale e far operare una centrale unica di vendita dal 2006; 18,74 mln disponibili (a fronte di 67 mnl di fabbisogno complessivo stimato) per lo sviluppo immobiliare a destinazione turistica (1.600 posti letto nuovi, disponibili per un 75% a fine Piano) attraverso società miste pubblico/privato; ampliamento dell’offerta sciistica nei 5 poli invernali con un investimento cumulativo pari a 131,819 mln. Al termine di 4 ore di discussioni, il centro-sinistra si è espresso con un parere favorevole sulla convenzione, salvo il PRC che si è astenuto, e lo stesso ha fatto la Lega Nord, mentre FI ha espresso parere negativo. A sollevare forti risentimenti da parte delle opposizioni, l’aver appreso che il Piano industriale fatto pervenire ai consiglieri fosse quello che Promotur aveva discusso un anno fa, mentre in sede di Commissione sono emersi dati più aggiornati e in parte modificati, un fatto antipatico non negato neppure da alcuni consiglieri di maggioranza Così la discussione su convenzione e Piano industriale 2006-2010 di Promotur: per Renzo Petris (DS), la montagna finalmente viene considerata come una risorsa e un moltiplicatore di reddito per il territorio. Se deciderete dell’altro per Forni di Sopra, fatelo con il consenso della collettività. Roberto Asquini (FI) ha giudicato eccessivi 200 mln di euro ed è poi entrato in aspetti anche tecnici della questione, sollevando dubbi per ognuno dei cinque Poli, a cominciare da Forni di Sopra dove si intende spendere troppo con la creazione di alberghi cosiddetti "Snow fun park" per 60 mln quando, poi, manca un’organizzazione centralizzata dell’offerta alberghiera montana. Sbagliato non dare ai turisti la possibilità di agganciare la propria bicicletta alle cabine. I progetti per Sella Nevea vanno bene, ma si può spendere la metà; discorso opposto per il milione che si vuol impegnare per la messa in sicurezza degli impianti. Pio De Angelis (PRC) giudica il progetto di incrementare l’offerta coraggioso, ma spera non si creda di aumentare una torta solo perché la si divide in cinque fette. Si prevedono 67 mln per 1.600 nuovi posti letto, ma di che tipo saranno? Di grande albergo o di categoria minore, per le famiglie? Se la montagna non è solo sci, di deve affrontare anche il discorso delle strutture extra-sci come ristoranti e cinema. Maurizio Franz (LN) ha ricordato i limiti delle nostre strutture emersi con le Universiadi che si sono svolte in Friuli nel 2003 e anche lui ha chiesto specifiche sui nuovi posti letto. Roberto De Gioia (Aut.Soc) si è complimentato per le iniziative soprattutto perché non si è mai operato con questa portata per la modernizzazione degli impianti. Sella Nevea può finalmente avere un suo impulso, inclusa la messa in sicurezza della strada. La carenza delle nostre località è, invece, sul fatto che non offriamo piscine, uso delle slitte, centri ippici, e gli orari degli impianti sono limitati.

fonte Agenzia Consiglio Notizie