24/3- Riservisti carnici protagonisti alle Olimpiadi di Torino

24-3-2006 Quaranta giorni vissuti nel segno dell’Olimpiade. O, meglio ancora, per far sì che la più importante manifestazione sportiva del 2006 potesse svolgersi regolarmente. Dal 18 gennaio al 28 febbraio sulle nevi piemontesi c’era anche un gruppo di riservisti carnici, partito dalla caserma del 7° Reggimento Alpini di Belluno alla volta di Bousson, ad una decina di chilometri dal Sestriere. Due gli incarichi principali, entrambi molto importanti, per i quali i riservisti sono stati chiamati: collaborare con i maestri nella posa delle reti di protezione della pista di San Sicario, dove si sono svolte le prove veloci femminili di sci alpino, e lisciare il tracciato durante le gare, stando ben attenti a calcolare esattamente i tempi del passaggio fra un’atleta e quella successiva. Ma il lavoro non è mancato anche nei giorni precedenti la manifestazione: ad esempio, a fine gennaio l’assenza quasi assoluta di neve ha costretto i carnici e i loro colleghi (complessivamente trenta) ad effettuare una lunga serie di viaggi, secchi di neve programmata in mano, per consentire il funzionamento dello skilift del Sestriere. Quasi una beffa quanto accaduto successivamente a San Sicario, quando l’abbondante precipitazione nevosa ha costretto i riservisti a spalare la coltre bianca dalla una del mattino alle cinque e mezza del pomeriggio (per due giorni), al fine di rendere praticabile il tracciato. Il gruppo carnico aveva effettuato a novembre una settimana di selezione sul Tonale per guadagnarsi il "pass" olimpico sotto la guida preziosa del tenente colonnello Riccardo Breusa, così amante dello sci da presiedere lo Sci Club Sappada, da questa stagione facente parte del Comitato Fisi Friuli Venezia Giulia. Per tutti l’esperienza olimpica si è rivelata più che soddisfacente anche grazie all’ottimo trattamento ricevuto durante l’intero mese e mezzo vissuto nella caserma di Bousson.

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino