12/2- OLIMPIADI- PILLER COTTRER BRONZO!!! DI CENTA QUARTO!

12-2-2006 Pietro Piller Cottrer bronzo, Giorgio Di Centa quarto!

La Pursuit maschile di Torino 2006 regala al Comitato Fisi Fvg emozioni fortissime, con il sappadino cresciuto nell’AS Camosci e il carnico nato sportivamente nell’Us Aldo Moro in fuga nell’ultimo chilometro e beffati nel finale solo dal russo Dementiev (oro) e dal norvegese Estil (argento).

Da Caterpiller a KillerPiller, a Superman del fondo. "E’ un talento della natura, ha una sensibilità incredibile, una intelligenza sportiva unica, in gara sa sempre come muoversi, come gestire la tattica e conosce a perfezione le proprie sensazioni fisiche". La definizione di Pietro Piller Cottrer è del suo allenatore Sepp Chenetti. E’ tra gli artefici della nuova impresa dell’azzurro. Mancano due ulteriori dettagli: la riconoscenza e la scaramanzia. All’ arrivo il carabiniere non si dimentica di allenatori e tecnici. "Sono meravigliosi – dice -, se siamo tra i primissimi il merito è loro, dal primo all’ ultimo". Ha una parola anche per il massaggiatore, che lo segue da anni. Dopo la gara si cambia e indossa una maglietta gialla con riprodotto Superman e la scritta "verita e giustizia". E’ il regalo fatto proprio da Claudio Saba a metà gennaio, in Val di Fiemme. Prima della gara la nasconde in una tasca laterale della sua borraccia. La ritrova quando è pronto per salire sul podio e la indossa sotto la tuta per ricevere la medaglia. Consola a distanza Giorgio Di Centa. "Mi dispiace – dice – sulla carta era il favorito e certamente il più polivalente. Il quarto posto e il peggiore. Ti distrugge. Meritava la medaglia" Grande tecnica e generosità, abbinate ad un pizzico di superstizione sono il segreto di Pietro Piller Cottrer. Poco prima dell’ azione finale getta il suo cappellino preferito, quello giallo. "L’ ho inaugurato nella 30Km di Salt Lake City dove sono giunto quarto – spiega il carabiniere -. Sull’ ultima salita i due austriaci Hoffmann e Botvinov (oro e argento – ndr) gettarono via il loro copricapo. Rimasi stupito del gesto. Lo skiman Vanini a fine gara mi disse: vuoi andare sul podio, così devi fare". Detto fatto. A Pragelato se n’é ricordato sull’ ultima salita. "Ho gettato tutto, cappello e occhialini, che nella foga si sono infilati negli sci". "Questa medaglia l’ ho sempre sognata. E’ giunta con la mia piena maturazione agonistica – commenta Piller Cottrer -. E’ un risultato eccezionale. E’ una dimostrazione di completezza. In questa gara ci si deve difendere in tecnica classica e in tecnica libera, gestire la tattica e gestire la volata di gruppo. Per le mie caratteristiche di non velocista questo bronzo olimpico ha ancora più valore. Questa medaglia olimpica…. mi riempie la bocca. E’ bello pronunciare medaglia olimpica. E’ bello come dire… campione del mondo. Nella mia carriera ho vinto la 50Km di Holmenkollen, forse la gara più bella della Coppa del Mondo, ho vinto un titolo mondiale adesso una medaglia olimpica individuale (é stato argento in staffetta a Salt Lake City – ndr). Non sono molti i fondisti a poterlo dire" Sembra un predestinato del fondo. Non ha smesso di gareggiare nemmeno dopo essersi amputato una falange della mano con l’accetta mentre nel 2001 tagliava della legna. Per questo, mesi dopo, a Salt Lake City salì sul podio indossando una enorme manona di spugna con la scritta "Peter, silver finger". "Si è vero, sono un predestinato" me lo dice sempre Claudio Saba. Incrociamo le dita. L’ ultima gara olimpica sarà la 50Km la gara di Maurilio De Zolt e Silvio Fauner i fondisti d’oro della sua terra. C’é da sperare in un nuovo confronto Piller-Di Centa, stavolta finalmente d’oro.