SALTO- Roberto Cecon: “Mi aspettavo decisamente di più”

12-5-2004. Tutto come previsto. Il ritiro dall’attività agonistica di Roberto Cecon ha prodotto la sostanziale scomparsa dell’Italia dalla Coppa del Mondo di salto con gli sci.
Per molti anni il finanziere tarvisiano è stato l’unico rappresentante azzurro ed era facile prevedere che i giovani, molti dei quali suoi compaesani, non avrebbero potuto subito prendere il suo posto. Proprio Cecon , nella nuova veste di allenatore, li ha seguiti e può quindi esprimere un autorevole parere sulla loro stagione:
“Mi aspettavo decisamente di più, anche perché in estate le cose erano andate bene- confessa- Poi, quando è cominciato l’inverno e ci siamo confrontati con i senior, abbiamo capito subito che qualcosa non andava. I motivi? Non sono riuscito a spiegarmeli bene nemmeno io, anche perché, essendo al primo anno nelle vesti di tecnico, non ho ancora grande esperienza in questo campo”.

Perché è stato deciso di non schierare azzurri in Coppa del Mondo, visto che ad inizio stagione qualche apparazione c’era stata?
“Premetto che non ho seguito le prime due tappe, essendo impegnato con i ragazzi più giovani. Comunque abbiamo visto che nessuno riusciva a qualificarsi, perciò non valeva la pena insistere. Ci siamo, perciò, dedicati alla Coppa Europa, dove, a dire la verità, le cose non sono andate molto meglio. Vorrei però ricordare, a fine stagione, i 176 metri di Stefano Chiapolino ai Mondiali Voli; in quell’occasione ha mancato di poco la qualificazione alla finale”.

In ogni caso qualche altra buona notizia c’è stata:
“Certamente, a partire dall’ottavo posto ottenuto dal tarvisiano Sebastian Colloredo ai Mondiali Juniores. E il prossimo anno potrà migliorare ancora. I ragazzi, quindi, ci sono e, soprattutto i nostri friulani, sono molto affiatati. Dovremo solamente lavorare ancora più duramente”.

Nella prossima stagione l’allenatore azzurro sarà il finlandese Lepisto:
“Lo conosco bene, perché mi ha seguito per molti anni ed è la persona giusta in vista delle Olimpiadi di Torino. Sono contento perché ciò che dirà lui sarà legge, non ci saranno intrusioni esterne. Dovrebbero affiancarmi a lui; se sarà così, potrò imparare molto”.


di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino