FONDO- Silvia Rupil può ricominciare a sorridere

2-4-2004. Adesso che il peggio è passato, Silvia Rupil può raccontare con relativa serenità un periodo semplicemente terribile.
La diciottenne di Camporosso, la più grande promessa italiana dello sci di fondo, ha saltato l’intera stagione a causa di seri problemi alla tiroide. Silvia ripercorre le fasi di una malattia che ha cominciato a manifestare i primi chiari sintomi nella scorsa estate.

“Mi sentivo stanca e, quando sciavo o correvo, avevo la sensazione che qualcuno mi frenasse. I tecnici dicevano che dovevo rallentare i ritmi di allenamento, ma io sapevo che c’era ben altro”.


Quando hai capito la gravità della situazione?

“Mi trovavo in Val Formazza e improvvisamente il cuore ha cominciato a battere all’impazzata. Sembrava volesse uscire dal mio corpo. In quell’occasione intervenne il 118. Ma il momento più critico l’ho vissuto a Livigno: ad un tratto mi sono mancate le forze e solo il pronto intervento di una signora ha evitato che cadessi a terra. Ho provato sensazioni tremende: il braccio sinistro si era irrigidito, sentivo un freddo intenso, non riuscivo a parlare e per alcuni istanti nemmeno a vedere. Anche in questo caso sono intervenuti i sanitari ed è stato proprio un medico locale a dedurre che si trattava di ipotiroidismo”.


I sintomi coincidono: a quelli già citati si aggiungono sonnolenza diurna, capelli sottili, gozzo, difficoltà di concentrazione (“A scuola è stata dura” conferma Silvia), aumento di peso (sei chili) e depressione.

“Ho dovuto convivere a lungo con la paura di addormentarmi: pensavo a cosa mi sarebbe potuto accadere se questa accelerazione dei battiti cardici mi avesse colto di notte, tant’è che per un mese ho dormito con mia madre. Inoltre, per il timore che i sintomi si manifestassero improvvisamente, a lungo non sono nemmeno uscita di casa”.


Le cure che effetti hanno prodotto?

“Non è stato facile calibrare il dosaggio della pillola che devo prendere giornalmente; solo a partire da metà gennaio si è avuto un lento miglioramento. L’ansia di stare in mezzo alla gente se ne sta andando e da qualche settimana ho ripreso ad effettuare un po’ di attività fisica, mezz’ora al giorno”.


Timori sul tuo futuro agonistico?

“No, prendendo questa pillola non dovrei avere problemi. Certo, ho perso una stagione nella quale Marina Piller, che l’anno passato ho sempre battuto, ha vinto tutto nelle Juniores e si è ben distinta nelle gare internazionali. Inevitabile pensare a cosa avrei potuto fare io. In ogni caso ciò che più mi interessava era lasciare alle spalle un periodo tremendo. E poi, se proprio dovevo fermarmi, meglio sia successo adesso, all’ultimo anno del Liceo Scientifico, con l’esame alle porte. E non è solo una piccola consolazione”.


di Bruno Tavosanis , dal Gazzettino