FONDO- PARUZZI: “Il coronamento di un sogno”

13-3-2004. Gabriella Paruzzi può finalmente gridare al mondo tutta la sua felicità. Dopo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Salt Lake City, la friulana conquista la sua prima Coppa di cristallo a coronamento di una carriera condotta ai massimi livelli e diventa la seconda fondista italiana (dopo Manuela Di Centa nel 1994 e 1996) ad alzare al cielo la coppa di cristallo.

“Sono felicissima – racconta con le lacrime agli occhi Gabriella -. Ero partita nella 15 km di Pragelato per vincere, ma quando ho sentito che la Bjoergen era lontanissima dalla vetta, ho cominciato a pensare ai sacrifici di un’intera vita. E’ il giusto premio per me e tutta lasquadra,dai tecnici agli allenatori agli skimen ai compagni. Oggi sapevo che avrebbe vinto Sabina (Valbusa, ndr), evidentemente questa è la giornata del fondo italiano. Finalmente! Non vedevo l’ora che arrivasse questa giornata. Ogni giorno era una sofferenza, la tensione è stata alta per tantissimo tempo. Ma dopo il secondo posto di Lati ho capito che la coppa poteva e doveva essere mia, di lì in avanti avrei solo potuta perderla io. Ed il tenerla stretta, credetemi, è stata davvero una gran sofferenza”. “Il momento della svolta della stagione? ”Tanti sono stati i momenti chiave. E’ stato un anno lunghissimo, non ho rinunciato neanche ad una gara e la svolta, se così possiamo chiamarla, è stata forse la Marcialonga. Lì ho capito che se fossi stata capace di tenere duro sulle gare sprint, dove la mie avversarie per la coppa potevano battermi, non ce ne sarebbe stato più per nessuno. Così è stato: ho dato l’anima nelle gare sprint ed ho controllato la situazione, grazie anche alle mie compagne, nelle prove di gran fondo. Ad inizio anno pensavo ad una stagione di transizione. E invece è stato un successo: l’anno più lungo della mia carriera”. “Stanotte non ho chiuso occhio, non riuscivo a prendere sonno. Se lo stare sveglia ha disturbato la mia compagna di stanza, Sabina? Non mi sono mai mossa dal letto, ho guardato tutta la notte il soffitto ed ha portato bene a tutte e due. A me la coppa, a lei la gara. Spero che per lei sia la prima di una lunga serie”. “La gara l’ho vissuta come una conclusione per andare a vincere la Coppa del Mondo. Sentiti i ritardi delle mie avversarie, lungo il percorso, per me era importante ringraziare il pubblico per il supporto mi ha sempre dato durante tutta la stagione”. “Non posso ancora definire ed esprimere quello che sento e porto dentro per la vittoria di questo trofeo. Ma una differenza con un alloro olimpico, ed io un oro l’ho già vinto e perciò posso dirlo, c’è ed è grande: la medaglia olimpica può anche essere dovuta alla fortuna di un giorno, ad un insieme di circostanze favorevoli, mentre una Coppa del mondo è il coronamento di una stagione intera ed il risultato di quanto di buono è stato fatto in decine e decine di gare”.


(foto tratta da Kataweb sport)