FONDO- Giorgio Di Centa vuole dimenticare la delusione Mondiali

18-11-2003. Obiettivo: dimenticare la stagione 2002-2003. Dimenticare quella maledetta influenza arrivata puntualmente alla vigilia dei Mondiali della Val di Fiemme. E dimenticare anche quel beffardo undicesimo posto nella classifica finale di Coppa del Mondo, ad un punto dalla decima posizione che avrebbe significato un riconoscimento economico sempre gradito considerando l’asfittico panorama dello sci (e più in generale dello sport) italico.
«Non voglio nemmeno ripensare ai Mondiali. Fai tanti sacrifici e poi basta un niente per rovinare tutto», dice Giorgio Di Centa, che si appresta a vivere l’ennesima stagione di una carriera importante, con tanto di medaglie olimpiche e mondiali, ma sicuramente non in grado di riservare al carabiniere di Treppo Carnico le soddisfazioni meritate.
Sabato si ricomincia, a Beitostolen, in Norvegia, con una 15 km skating, seguita il giorno successivo da una staffetta.
«Sto abbastanza bene, mi manca solo il confronto con gli avversari – dice – Sono curioso di capire se, per una volta, sarò entrato in forma subito o se dovrò attendere metà dicembre per poter essere competitivo».

Quali sono le sensazioni, confrontandole con il passato, che hai ricavato dai test?

«Negli ultimi due anni, con l’arrivo del nuovo dt Albarello, abbiamo cambiato metodologie di lavoro proprio per partire subito bene. Sarebbe già importante trovare un posto nei primi quindici, anche se la 15 km tl non è la mia specialità preferita».


E nella classifica generale?

«Ripetere il risultato dell’anno scorso è uno degli obiettivi che mi sono prefisso, anche se sono conscio che l’impresa sarà più difficile. Gli sprinter, infatti, avranno a disposizione cinque gare in più valide per la classifica generale e questa nuova regola mi penalizzerà sicuramente».

Una novità che sta già suscitando molte polemiche.

«È un grossissimo errore, perché c’è già una classifica riservata alle Sprint mentre, ad esempio, non esiste una coppa per le lunghe distanze nonostante ci siano ben sei 30 km».

Lo stesso discorso può valere per le staffette sprint, che dal prossimo anno saranno inserite anche nel programma dei Mondiali?

«Qui la situazione è diversa e non lo dico perché in questa prova ho spesso ottenuto buoni risultati in coppia con Zorzi. Si tratta di una prova spettacolare e quindi merita di assegnare medaglie iridate».

di Bruno Tavosanis , dal Gazzettino