SALTO- Cecon: “Nessuna nostalgia e già qualche piccola soddisfazione”

8-10-2003. Sono passati più di sei mesi da quel giorno di fine marzo a Planica, quando Roberto Cecon chiuse la sua straordinaria carriera ricevendo l’abbraccio di decine di migliaia di appassionati del salto con gli sci, consci di vivere un momento importante e unico nella storia della disciplina.

Il finanziere friulano non ha però abbandonato quel mondo che frequenta da oltre vent’anni ed ora è impegnato ad allenare i suoi possibili eredi in azzurro, un’impresa non facile, considerando che, nel corso delle sue 17 stagioni in Coppa del Mondo, in pochissime occasioni ha trovato qualche connazionale presente con lui nei salti di finale.

«I primi mesi sono stati un po’ duri, perché non ero ancora entrato nell’ordine di idee di essere un allenatore- spiega Cecon – Poi le cose sono migliorate, con i ragazzi c’è un buon feeling anche grazie al fatto che già li conoscevo».

I giovani saltatori azzurri, quasi tutti friulani, sono già stati impegnati nel primo grande appuntamento, quello con il Grand Prix estivo su plastica, quattro tappe fra agosto e settembre:
«Il più giovane del gruppo, il tarvisiano Marco Beltrame, si è qualificato per la gara in due occasioni- dice- Oltretutto a Predazzo ha mancato l’ingresso nella finale a trenta per soli tre metri. Direi che posso considerarmi abbastanza contento, anche se gli altri ragazzi hanno collezionato alti e bassi. Sono però convinto che la strada intrapresa è quella giusta».

Ora il pensiero va alla Coppa del Mondo ma la sensazione è che difficilmente l’Italia possa ambire alla conquista di qualche punticino in classifica generale:
«In estate l’obiettivo era la qualificazione per la gara ed è andata abbastanza bene, considerando che abbiamo quasi sempre piazzato due atleti– afferma Cecon in riferimento, oltre a Beltrame, all’altro tarvisiano Stefano Chiapolino e al trentino Alessio BolognaniBeltrame farà qualche gara di Coppa del Mondo ma l’obiettivo primario saranno i Mondiali Juniores. Chiapolino è un po’ giù di tono muscolare ma, essendo un “cavallo pazzo”, da lui ci possiamo aspettare di tutto. Fa invece più fatica Giancarlo Adami, anche lui di Tarvisio».

Ma qualche salto Cecon lo fa ancora?
«No, ho chiuso definitivamente- risponde pronto- Nostalgia? Forse qualcosina nella prima gara del Grand Prix, quella di Hinterzarten, quando ho visto gareggiare i miei ex colleghi e amici. Ma è già passato tutto».


di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino


(nella foto Roberto Cecon con il figlio Federico)