SCI FONDO- Gabri Paruzzi: “Vincere la Coppa del Mondo? Calma…”

11-9-2003. Con il ritiro della Skari, dominatrice dell’ultima stagione, più di qualcuno sostiene che Gabriella Paruzzi potrebbe puntare alla Coppa del Mondo 2003-2004. Sogni proibiti? Chissà. L’unica certezza è che la campionessa olimpica ha deciso di continuare a gareggiare dopo aver lasciato sulle spine federazione e appassionati fino a metà giugno. Poi le incomprensioni sono state chiarite ed allora eccola la Gabri, pronta a rituffarsi in una nuova avventura con la grinta e la voglia di sempre.
“In estate ho fatto tante sedute di palestra e mi sono dedicata a bici, ski roll e corsa- dice- Ho anche partecipato, con buoni riscontri, alle gare di corsa in montagna del Lussari e di Collina; del resto a Tarvisio le possibilità di praticare lo ski roll non sono molto ampie, così è quasi d’obbligo dedicarsi soprattutto al podismo, anche se dopo l’alluvione i percorsi che solitamente frequento sono in condizioni disastrose”.

Hai effettuato anche test con le compagne di nazionale?

“Ancora no, ci ritroveremo dal 14 al 24 settembre, da decidere ancora dove, perché fino ai giorni scorsi il ghiacciaio della Val Senales era chiuso. Il gran caldo di luglio e agosto ha creato problemi serissimi a tutti ed allenarsi sulla neve è risultato praticamente impossibile”.

Ma un pensierino alla classifica generale di Coppa del Mondo lo fai?

“Nel senso di vincerla? Calma, non scherziamo. Punto a vincere due-tre gare, questo è il mio obiettivo primario. Per la graduatoria finale vedo favorite la russa Tchepalova, al rientro dopo la maternità, e soprattutto l’estone Smigun, seconda l’anno passato. Non mi preoccupa, invece, la ceca Neumannova, visto che sta ancora allattando e quindi quasi certamente non potrà svolgere una preparazione regolare”.

E poi c’è tedesca Sachenbacher, specialista delle Sprint e quindi favorita dal nuovo regolamento. A proposito, che ne pensi?
“Sicuramente la novità non mi soddisfa. Assegnare punti di Coppa del Mondo a otto gare Sprint significa penalizzare enormemente chi non è specialista di questa disciplina, perché anche se il tuo stato di forma è eccellente, ci vuole pochissimo a rimanere fuori dalle sedici qualificate alla finale”.

Crescono le Sprint e diminuiscono le prove a cronometro.

“Già, a vantaggio di Inseguimento, Duathlon e Partenze di massa. A me non piacciono molto, nonostante abbia ottenuto buoni risultati, perché gareggiare sull'”uomo” non dà tranquillità, perché impedisce di tenere il ritmo costante dall’inizio alla fine. Comunque devo adattarmi e, seppur controvoglia, lo farò, anche perché noi italiani abbiamo dimostrato di andare forte in queste prove”.

Ma tuo marito Alfredo non è che ti vorrebbe a tempo pieno a dargli una mano al “Rododendro”, l’albergo-ristorante che gestisce sul Lussari?

“Quando posso dò volentieri una mano, ma non è un impegno facile, perché non è il mio lavoro e, quindi, oltre al fisico, ci devo mettere la mente, con notevole fatica psicologica! Sciare mi riesce molto meglio.”.


dal Gazzettino