SCI DI FONDO- La relazione di Andrea Di Centa: Giudizio tecnico sugli atleti

22-5-2003. Proseguiamo la pubblicazione della relazione di fine stagione di Andrea Di Centa, responsabile dello sci di fondo del Comitato Fisi Fvg.
Oggi in primo piano il “GIUDIZIO TECNICO SUGLI ATLETI”.


Risulta sempre difficile dare dei giudizi sulle persone, figuriamoci con i giovani. Poi, in questo caso, è ancora più impegnativo relazionare sull’intero movimento giovanile dello sci regionale e quindi di riflesso sul lavoro svolto dai loro preparatori, proprio per il rapporto mondo dello sport e formazione mentale dei giovani.
Cerchiamo di fare una prima analisi per fasce di età.
Considerando la fascia di età relativa alla categoria Baby (9/10 anni), si può con soddisfazione ammettere che la categoria di accesso al mondo delle competizioni gode di ottima salute. Tutte le società sportive riescono ad iscrivere un buon numero di atleti, abbastanza ben preparati, considerando che per molte società sportive e per la loro zona di provenienza, risulta abbastanza difficile integrare in così tenera età, scuola, studio, trasferte e vita sociale. Tutto considerato si deve fare un plauso ai responsabili delle società regionali per il lavoro che svolgono in questa fascia di mini atleti dove l’aspetto logistico, risulta essere ancora predominante per coinvolgere in questa disciplina nuovi praticanti.
Anche per la categoria Cuccioli valgono le considerazioni espresse in precedenza, in particolare, il numero dei praticanti è buono, il livello tecnico si sta delineando, l’aspetto fisiologico dello sviluppo precoce eleva le prestazioni del singolo, minimizzando le carenze tecniche personali. Quindi è utile, in queste fasce d’età, privilegiare l’aspetto ludico rispetto a quello agonistico con una programmazione indirizzata al massimo sull’acquisizione, da parte dell’atleta, delle componenti caratterizzanti il periodo, prediligendo lo sviluppo armonico del soggetto ed elevandone le capacità coordinative. Rispetto agli anni addietro questa categoria ha acquisito un buon livello tecnico-fisico ed è pronta ad assorbire senza grossi traumi la nuova specialità (la tecnica libera) in calendario per gli anni a venire.
Per quanto riguarda la categoria Ragazzi, il numero dei praticanti è ottimale, mentre il livello tecnico è inferiore alle aspettative relativamente alla fascia di età corrispondente. Salvo che per alcuni casi nei maschi, molto rimane da fare. Per la maggior parte degli atleti si nota una difficoltà generale nella tecnica libera, sintomo evidente di una carenza, sotto il profilo di acquisizione della tecnica, sicuramente compromessa dai rapidi mutamenti strutturali e dalla mutata capacità di apprendimento-insegnamento, che per loro deve essere di tipo deduttivo-induttivo. Nella categoria femminile, il livello tecnico tende ad un livello medio generalizzato, non ci sono grosse disuguaglianze anche se c’è la convinzione che il loro apprendimento risulta essere più rapido sotto il profilo qualitativo, mentre si dovrà richiedere per il futuro un impegno maggiore dal punto di vista agonistico-caratteriale.
La categoria Allievi, in generale, sembra il settore più sofferente sotto il profilo tecnico. Sicuramente in questa categoria si ripercuotono negativamente gli impegni scolastici, che influenzano negativamente la continuità degli allenamenti. Gli spostamenti per raggiungere le scuole superiori, sicuramente modificano l’equilibrio che si è faticosamente creato negli anni precedenti. Di conseguenza il peso degli allenamenti deve essere ridistribuito, facendo coincidere, come avviene per gli agonisti adulti, una prima fase preparatoria con la primavera, in modo da colmare le evidenti carenze tecniche emerse, privilegiando un allenamento mirato ad una progressione didattica graduale.
La categoria Aspiranti in questa stagione ha segnato il passo in quanto caratterizzata dalle grandi differenze antropometriche tra il primo e l’ultimo anno. In questa fascia di età risulta ancora più evidente la difficoltà nel dover conciliare sport e studio. Comunque in Regione, grazie al notevole impegno profuso dagli allenatori si comincia a intravedere una buona tecnica di base, accompagnata pure da ottimi risultati, in quanto i ragazzi vengono inseriti nella squadra Regionale, dove hanno la possibilità di crescere misurandosi e confrontandosi con modelli di elevato valore tecnico. In questo modo riescono a sopperire alle carenze tecniche, coadiuvati da uno staff di allenatori preparati e al passo con le nuove metodologie che sono condivise anche in campo Nazionale. Inoltre si può affermare che nelle società sportive anche quei ragazzi esclusi dalle rappresentative regionali per carenza di risultati, se ben considerati e supportati nello sviluppo della tecnica ed avviati ad una preparazione che tenga presente dell’incremento necessario della forza generale, ben presto, lottando a contatto di gomito con i compagni più qualificati, riusciranno a risalire le classifiche ed a guadagnarsi un posto in squadra.
Nella categoria Juniores, dove allo stato attuale c’è più scarsità di materiale umano, ma dove stiamo lavorando per il futuro sostenendo con forza le categorie inferiori, sicuramente riusciremo ad avere più di un buon atleta a livello nazionale. Oggi come oggi sembra troppo poco quello che abbiamo anche se di buona qualità ed è su questa fascia di età che bisogna lavorare. Per fare una giusta analisi, non dobbiamo dimenticare che comunque sono dei ragazzi che amano vivere con i loro coetanei e dividere momenti felici e spensierati anche fuori dallo sport. Noi abbiamo il compito di trovare il giusto equilibrio tra tutti questi elementi per evitare di perderli per strada. (3- continua)


Andrea Di Centa


(nella foto Alessandro Pittin, sul podio tricolore in fondo, biathlon e combinata nordica)