SCI FONDO- La relazione di Andrea Di Centa: la preparazione agonistica

3-5-2003. E’ stata ampia e articolata la relazione presentata da Andrea Di Centa, responsabile dello sci fondo del Comitato Fisi Fvg, in occasione del convegno “Sinergie fra Sport Mare Montagna” svoltosi a Trieste.
Sul sito proporremo integralmente, in diverse fasi, le considerazioni di Di Centa.
Il primo tema affrontato è “LA PREPARAZIONE AGONISTICA“.

Il modello di preparazione agonistica a cui facciamo riferimento è quello legato alla Scuola Tecnica Federale (S.T.F.) che fa capo alla FISI. Con riferimento ad altre discipline sportive, lo sci di fondo comporta l’applicazione di una tecnica di movimento molto sofisticata. La componente tecnica ha una maggiore incidenza in termini percentuali, riferita al tempo complessivo di allenamento, rispetto ad altri sport. Una delle conseguenze immediate è che prevalendo l’aspetto tecnico nelle fasce di età giovanili, risulta posticipato, rispetto alla media, il raggiungimento di elevate prestazioni agonistiche. L’età di ingresso alla disciplina, intesa come attività ludica, si ha intorno ai 5/6 anni; essendo l’attività sportiva tipicamente radicata in nuclei familiari chiamiamoli “storici”, dove i genitori sono già praticanti di questo sport, l’età tende ad abbassarsi ancora e andiamo verso un avvio ai primi passi sugli sci verso i 2/3 anni. In queste fasce d’età dove gli istruttori lavorano sull’aspetto multilaterale, si comincia a trasferire i pilastri della disciplina che sono l’equilibrio, la sensibilità e la coordinazione. Questa mole di lavoro si pratica a secco all’aperto o nelle palestre (considerata anche la stagione autunnale ed invernale) per poi proseguire sulla neve. Verso gli 8/10 anni continuando a lavorare sull’apprendimento della tecnica, si iniziano i primi approcci con le gare e quindi con l’agonismo. Questo primo impatto deve essere filtrato con particolare acume. L’allenatore deve riuscire a trasferire un messaggio di gioco e divertimento altrimenti corriamo il rischio di bruciare in poco tempo le capacità agonistiche di questi piccoli atleti. Salendo fino ai 12/13 anni si continua a lavorare sulla tecnica, cominciando ad inserire un minimo di programmazione negli allenamenti, partendo dall’autunno per finire a marzo. Da questa fascia di età si inizia a raccogliere le prime informazioni sui lavori svolti attraverso il diario degli allenamenti. Questo diario diventa la carta d’identità del giovane atleta, la base di una piramide che sarà tanto alta quanto saranno elevate le sue capacità tecnico-fisiche. Alla soglia dei 14/15 anni, l’atleta deve fare una scelta di indirizzo precisa. Se fino a quel momento lo sport era abbracciato a 360° gradi, da qui in avanti è necessaria una scelta indirizzata verso un singolo sport. Da questo momento il fondista inizia una programmazione che, ben diversificata, lo porta ad essere coinvolto nella disciplina per tutto l’arco dell’anno. Si inizia quindi una vera e propria programmazione annuale fatta da un periodo generale che va da maggio a settembre, da un periodo specifico ottobre-novembre, da un periodo agonistico dicembre-marzo fino al periodo di recupero attivo marzo-aprile. Nei singoli periodi si adottano particolari accorgimenti. In primo luogo si tende a differenziare il più possibile i mezzi di allenamento. Quindi non solo sci, ma anche, in particolar modo nel periodo generale, bicicletta, ski-roll, camminate in montagna, corsa in montagna, pattini in linea, scialpinismo. Negli ultimi anni è particolarmente cresciuta la consapevolezza che lo sci di fondo non poteva prescindere da un maggior utilizzo dell’allenamento della forza. Scontata la necessità di sviluppare questo aspetto dell’allenamento, allo stato attuale non è stato ancora identificato il modello corretto e più redditizio per adeguatamente sviluppare l’apporto dell’allenamento della forza. Certo è che utilizzando la forza come mezzo di allenamento, la tecnica di esecuzione degli esercizi, deve essere assolutamente affinata. Frequentare una palestra di pesistica per alcuni tempi con un istruttore, garantisce all’atleta corretta esecuzione del movimento, precisa incidenza sulle fasce muscolari e, cosa importantissima, azzera quasi totalmente il rischio di infortuni. Tornando alla metodologia, nei singoli periodi di allenamento, si adotta il metodo di carico e scarico del 2 + 1, con due settimane di carico ed 1 di scarico. Questi periodi di micro cicli, possono essere continuamente modificati ed adattati al singolo atleta. Parlando degli atleti, è assolutamente necessario che l’allenatore personalizzi al massimo gli allenamenti. Tutti gli atleti e non solo per il sesso, sono diversi uno dall’altro. In particolare la crescita e lo sviluppo, assolutamente diversi da soggetto a soggetto, comportano un’interpretazione caso per caso dell’allenamento programmato.


Ritornando al diario degli atleti, è la base di partenza anno dopo anno per la programmazione. Solo con una crescita proporzionata, l’atleta sarà capace nel tempo di sopportare i carichi di lavoro sempre più impegnativi. Ancora fino ai 18/20 anni ed in generale sempre durante tutta la carriera, l’atleta deve mettere al centro del proprio allenamento la tecnica di gara. Da questa fascia di età si andrà anche a lavorare specificatamente sui dettagli delle due principali tecniche sui cui si basa lo sci di fondo: la tecnica classica e la tecnica libera. Considerata questa mole di lavoro suddivisa tra tecnica di esecuzione del movimento ed allenamento vero e proprio, si tende a non applicare (almeno in queste fasce di età) il metodo caro alla scuola tedesca della doppia programmazione. In sostanza questo metodo tende a raggruppare il carico di lavoro in due periodi: carico maggio-giugno-luglio, scarico ad agosto settembre per caricare di nuovo a ottobre-novembre-dicembre (prendiamo questi periodi non proprio alla lettera ma come concetto). Riteniamo che questo metodo sia attuabile o comunque da provare per un atleta evoluto mentre riteniamo che per i giovani fino ai 20 anni, dovendo dedicare ancora molto tempo alla tecnica, non sia facilmente applicabile. (1- continua)


Andrea Di Centa


(nella foto Claire Franz del Weissenfels)