“Giustissime le premiazioni a Lignano anche di austriaci e sloveni”

29-4-2003. Chiedo ospitalità al sito, che reputo molto ben fatto ed essenziale strumento di comunicazione al giorno d’oggi, per esprimere alcune personali considerazioni sulla Festa dello sci svoltasi recentemente a Lignano.

Credo che manifestazioni di questo genere siano da considerarsi fondamentali per un ideale ponte tra l’attività agonistica che noi svolgiamo durante l’inverno e un momento di aggregazione e di festa alla fine delle “ostilità”.

Ciò considerato, vorrei esprimere il mio totale disappunto, imbarazzo e delusione nei confronti di alcune persone, tra cui allenatori, che hanno contestato più o meno apertamente la consegna di alcuni riconoscimenti alle rappresentanze della Carinzia e della Slovenia, invitate a Lignano. Trovo assurdo questo comportamento, molto primitivo e irrispettoso nei confronti delle delegazioni giunte a Lignano per vivere assieme a tutti noi questo momento di festa e aggregazione.

Aggregazione? Quando sento commenti di questo tenore: “Veniamo a Lignano e dobbiamo aspettare che premino anche gli austriaci e gli sloveni!”. Forse lor signori dimenticano che il progetto delle Olimpiadi Senza Confini, che tra l’altro sta ancora continuando, è nato nello spirito di collaborazione tra le nazioni ed i popoli. O sbaglio? Dieci minuti di pazienza, possiamo averli?

Forse pochi sanno che spesso, per allenarci, dobbiamo sconfinare e la disponibilita degli amici austriaci è sempre completa. Se non sbaglio anche i saltatori del nostro Comitato spesso si allenano oltre confine, in Carinzia e Slovenia.

Ora, oltre ad evidenziare che gli amici austriaci e sloveni alle ore 9 erano presenti e hanno ascoltato (si, conoscono molto bene la lingua italiana…) i nostri dirigenti oltre che visto i nostri atleti premiati, ed erano degnamente rappresentati con atleti di Coppa del Mondo e responsabili delle Commissioni, credo che le perplessità e le critiche piovute su chi, giustamente, ha voluto dare un’impronta internazionale alla Festa, siano decisamente fuori luogo e sintomo di mentalità retrograda e puerilmente campanilistica.

Invito coloro che hanno pensato che dare a dei vicini di casa un segno tangibile di amicizia e collaborazione da parte nostra abbia intaccato la loro sensibilità e la loro pazienza, a provare, come il sottoscritto e molti altri, a stare un po’ di tempo con loro, apprezzare la loro ospitalità, vedere come lavorano, quanto hanno vinto e, a differenza di qualcuno di noi, come apprezzino questo genere di incontri e momenti di aggregazione.


Marco Pufitsch

(rappresentante di polo per le prove alpine del Comitato Fisi Fvg)