SCI FONDO- Giorgio Di Centa: “E’ mancato un podio individuale”

22-4-2003. Giorgio Di Centa ha chiuso definitivamente ieri la stagione 2002-2003 con la “Scialpinistica del Canin“, disputata assieme al nipote Patrick e chiusa all’ottavo posto.

“Mio nipote non aveva mai percorso una distanza così lunga, 16-17 km., e perciò ha fatto in pieno il suo dovere. Non era un percorso facile, perché i cambiamenti effettuati, che avevo in parte suggerito l’anno passato, comportano 700 metri di salita costante e un paio di discese molto ripide. E’ stata, quindi, una prova impegnativa”.


Chiusa l’annata (ma gli allenamenti riprenderanno già ai primi di maggio), è tempo di bilanci.

“Cosa mi resta? La soddisfazione per aver ottenuto tanti buoni risultati ma anche l’amarezza per non aver raggiunto un podi o individuale e per i Mondiali rovinati da quella maledetta influenza”, dice mentre con il pensiero rivisita quei tanti piazzamenti a pochi decimi dalle prime tre posizioni.

“Sono comunque caricatissimo in vista della prossima stagione. Non ci saranno Mondi ali o Olimpiadi e quindi la Coppa del Mondo sarà l’unico obiettivo da raggiungere. Avrò sicuramente tantissimi stimoli per ottenere quel sospirato podi o che manca dal gennaio ’97, quando giunsi secondo nella Gundersen in Giappone. Non pretendo di vincere una gara, mi basta un terzo posto”.

Di Centa è giunto undicesimo nella classifica generale e sarebbe bastato giungere ottavo in volata, anziché nono, per salire in nona posizione. Resta comunque il migliore degli italiani:

“Fa piacere, ma ribadisco che avrei preferito qualche punto in meno ed un podio in più” insiste.

L’annata del fondo azzurro è stata in chiaroscuro, ben 25 podi individuali ma nessuna medaglia ai Mondiali disputati in casa:
“Non è stata un’annata facile. Il cambio dell’allenatore, da Vanoi a Albarello, ha comportato di verse variazioni, prima fra tutte la maggiore lontananza da casa. I sacrifici non sono mancati ma alla fine direi che siamo stati ripagati. Ora ci concentriamo sui Mondiali 2005 e poi, naturalmente, su Torino 2006, un appuntamento lontano nel tempo solo all’apparenza”.
Olimpiadi alle quali potrebbero partecipare altri ragazzi friulani:
Lo spero tanto, ho visto quest’anno ragazzi molto interessanti che hanno confermato quanto di buono si di ceva di loro e mi riferisco in particolare al settore femminile, a partire dalla figlia di Giampaolo Rupil, Silvia. E poi mi auguro che anche mia nipote Patrick possa emergere. Deve ancora maturare e soprattutto continuare ad avere voglia di fare sacrifici, ingredi ente fondamentale in uno sport faticoso come il nostro”.