Piancavallo, sicurezza in primo piano

8-3-2003. L’aspetto della sicurezza e del soccorso sulle piste è di interesse primario a Piancavallo, tanto che la FISPS, la Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci, considera i servizi offerti come un esempio da seguire. Il tutto si è concretizzato nella scelta della FISPS di insediare la Scuola Nazionale Federale a Piancavallo, dopo aver constatato che la località pordenonese raggiunge il primo posto in tutti i parametri di sicurezza richiesti.

“In questi anni il tema della sicurezza è molto sentito dai clienti di Piancavallo – afferma Enzo Sima, direttore Promotur di Piancavallo –. Purtroppo però credo che nonostante tutti gli sforzi profusi il nostro lavoro possa servire a ben poco se non viene supportato da norme comportamentali istituzionalmente riconosciute e valide per tutti gli sciatori”.

L’aspetto che contraddistingue Piancavallo è l’attenzione posta nella prevenzione degli incidenti sulla neve. Questo è garantito dalla presenza di 327 materassi di varie dimensioni, 20 reti triangolari per ostacoli alti, 94 cartelli segnaletici, 70 pali antinebbia per la delimitazione delle piste, 40 cartelli numerati per velocizzare gli interventi di soccorso, più di 8mila metri di reti di vario tipo e 1500 filacce con bandierine per la delimitazione.

Se comunque dovesse verificarsi un incidente, il soccorso è garantito durante i fine settimana da volontari formati dai corsi FISPS, mentre nei giorni feriali il servizio è coperto dalle Guardie Forestali regionali. Ad affiancarli, dove necessario, personale abilitato della Promotur, volontari della Croce Rossa Italiana e del 118 per i trasporti in ospedale e l’infermeria con guardia medica di Piancavallo per i primi soccorsi.

Ad occuparsi stabilmente dell’aspetto della sicurezza per quanto riguarda la stazione di Piancavallo è Adriano De Mattia, che da volontario pattugliatore delle piste ha assunto l’incarico di Addetto alla sicurezza e per questo a lui tocca la responsabilità della scelta dei materiali da impiegare dell’ambito della sicurezza.

“Non si tratta solo di stabilire quale sia la qualità migliore dei materiali – spiega De Mattia – ma anche verificare e garantire la manutenzione delle protezioni esistenti, installare le nuove attrezzature e, se necessario, anche collaborare alle operazioni di soccorso”.

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