Giorgio Di Centa secondo nella Gran Fondo Val Casies

“Maggiore è l’ostacolo, più grande sarà la gloria nel superarlo”, recita una frase di Molière fra le preferite del valtellinese Mirco Bertolina, vincitore della Gran Fondo Val Casies di 42 km, disputatasi oggi in tecnica libera nella vallata altoatesina. E l’ostacolo dell’atleta della Forestale aveva nome e cognome: il bicampione olimpico Giorgio Di Centa (1:43.13), “agguantato” e stretto nella morsa di Mirco Bertolina (1:42.40) con l’aiuto del compagno di squadra Paolo Fanton (1:43.18), abile nello spianare la strada al collega in verde. Quarto posto per Claudio Muller.

Il passare del tempo resta comunque un dettaglio irrilevante per il fuoriclasse carnico ed un amore per lo sci di fondo che pare non aver fine, diciannove anni in più del vincitore Bertolina, il quale festeggia capovolgendosi con le mani sulla neve e gli sci al cielo, una giornata che il valtellinese ricorderà a lungo.

Il risultato della 42 km al femminile ha dell’incredibile, non tanto per il nome della vincitrice, la fenomenale ucraina Valentina Shevchenko, ma per le tempistiche, è lo stesso identico minutaggio ottenuto da Natalia Zernova nella medesima competizione dello scorso anno: 1:57.25. Secondo piazzamento per Jessica Müller (1.57.38), già vincitrice nella 30 km di ieri in tecnica classica.

La manifestazione sugli sci stretti è stata combattuta sin dalle prime fasi, più lenta rispetto alla gara di ieri a causa dei circa 10 cm di neve caduti nella notte, a rendere ancor più ‘immacolato’ il paesaggio circostante. I circa 1000 partenti si sono battuti strenuamente, al massimo delle proprie possibilità, mentre i fenomeni del fondo favoriti alla vittoria finale hanno proseguito in gruppo sino a metà gara, sino a che un ‘distaccamento’ di cinque atleti non iniziava la propria fuga sino alla salita di Santa Maddalena, ancora una volta passaggio decisivo nel determinare l’esito della ski-marathon. All’ultimo ‘strappo’ prima di scollinare verso la discesa l’atleta della Forestale Paolo Fanton ha provato a creare uno spazio tra il proprio compagno di squadra Mirco Bertolina ed il carabiniere Giorgio Di Centa e, come sottolineato da quest’ultimo, la scelta degli sci è stata determinante e gli ski-men della Forestale hanno davvero compiuto un ottimo lavoro quest’oggi. Il “buco” fra il valtellinese ed il carnico si faceva consistente e all’uscita dal bosco non poteva essere che un fondista della Forestale a presentarsi con fierezza: “Vittoria fantastica, riuscire a battere Di Centa è un’emozione, il merito va dato anche agli sci, ma questi non vanno da soli… E dal bosco non potevamo uscire che noi… Forestali!”.

A 43 anni Di Centa ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere uno dei migliori fondisti italiani, e di non essere mai soddisfatto, il secondo posto brucia ancor più di un piazzamento nelle retrovie: “Mi spiace, sono rimasto in testa sino in cima ma la Forestale ha avuto ottimo ‘materiale’ nella parte alta, veramente eccezionale”.

Il campione olimpico nel ‘leggere’ la propria sconfitta ha dato grande risalto alla scelta degli sci, ma in questa vittoria c’è anche parecchia strategia e condizione atletica, davvero invidiabile quest’oggi per gli atleti della Forestale. Nono tempo per Dietmar Nöckler, visibilmente ‘sulle gambe’ dopo il successo di ieri, ‘brillante’ invece il padre Friedrich, 30° assoluto (1:57.08), con un ritardo di appena dodici minuti e spiccioli dal figlio atleta di Coppa del Mondo!

Curioso siparietto all’arrivo, con un partecipante canadese, Sacha Desfosses, a mostrare con orgoglio il proprio tatuaggio sul polpaccio raffigurante un fondista dal caratteristico pettorale numero 1… Giorgio Di Centa!: “Vengo da Montreal e seguo Giorgio dal 2002, nel mio paese non ci sono molti sciatori di fondo a cui ispirarsi, per me essere qui a competere assieme al mio idolo è veramente un sogno”.

Impossibile star dietro a Bertolina oggi – dice Di Centa – Anzi, ho dovuto pure impegnarmi per non farmi prendere. Mi dispiace, ero in testa in cima, ma la Forestale ha avuto un ottimo materiale nella parte alta, veramente eccezionale. Va bene così, pazienza. Sarà per la prossima volta, un arrivederci all’edizione 2017″.